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Terremoto in Giappone: feriti, crolli e panico. Tsunami di 10 metri

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11 marzo 2011  - Morti, feriti, dispersi e panico in Giappone dove due scosse violentissime, una di magnitudo 8,9 e l'altra di 7,9 hanno fatto tremare il Paese. Subito dopo il sisma, uno tsunami con onde fino a 10 metri si è abbattuto sulla costa della città di Sendai. Il terremoto che ha colpito la regione di Tohoku è il più forte nella storia del Paese asiatico. Il bilancio provvisorio è di oltre 26 morti, ma ci sono decine di feriti e di dispersi. Le centrali nucleari sono state spente e il primo ministro ha dichiarato che non ci sono state fughe radioattive. Dalla centrale di Miyagi, però, è fuoriuscito del fumo.

L'allarme non riguarda solo il Giappone: il Centro per gli tsunami del Pacifico ha emesso dei warning anche per Russia, isole Marianne, Filippine, Taiwan, Indonesia, Hawaii e isole Fiji, fra gli altri, ma anche Australia, Nuova Zelanda, Costarica, Honduras e perfino Cile, Colombia e Perù. Per questo sono già state evacuate le coste più a rischio nelle Filippine e alle Hawaii. Il sisma è stato d'altronde avvertito fino a Pechino, che si trova 2.500 chilometri più a ovest.

L'agenzia di stampa Kyodo ha riferito che trasporti aerei e ferroviari sono stati interrotti in gran parte del paese: in particolare l'aeroporto internazionale di Narita, che si trova a una cinquantina di chilometri a est della capitale, ha sospeso il traffico aereo e evacuato tutti gli edifici.

Russia e Stati Uniti si sono già messi a disposizione per l'invio di aiuti. Il governatore della prefettura di Miyagi ha chiesto al governo l'immediato intervento delle Forze di autodifesa, le forze armate giapponesi. L'Unità di Crisi della Farnesina, in costante contatto con l'ambasciata italiana a Tokyo, sta verificando l'eventuale coinvolgimento di connazionali.

 

- Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il terremoto in Giappone di questa mattina, che ha provocato centinaia di vittime, "avrebbe spostato l'asse di rotazione terrestre di quasi 10 centimetri".

Una nota dell'Ingv spiega che l'impatto di questo evento sull'asse di rotazione è stato molto maggiore anche rispetto a quello del grande terremoto di Sumatra del 2004 e probabilmente secondo solo al terremoto del Cile del 1960. 

TOKYO - È strage in Giappone. Un terremoto d'intensità devastante (8,9 gradi) ha colpito venerdì alle 14,46 (erano le 6,46 in Italia) la parte nord-orientale dell'isola Honshu, la più grande del Paese. Pochi minuti dopo uno tsunami con onde alte fino a dieci metri si è abbattuto sulle coste affacciate sul Pacifico seminando morte e distruzione nell'area di Sendai, il capoluogo della prefettura di Miyagi, la più vicina all'epicentro. Il terremoto è il più violento in Giappone da quando esistono i sismografi e tra i dieci più forti dell'ultimo secolo. Il bilancio delle vittime è aggiornato minuto dopo minuto e parla di centinaia di morti e migliaia di feriti, ma purtroppo sembra destinato ad alzarsi di molto. Una parte delle vittime è rimasta sepolta sotto i crolli che, grazie alle costruzioni antisismiche obbligatorie in tutto il Giappone, non sono stati numerosi, ma la gran parte dei morti è stata causata dallo tsunami. Solo su una spiaggia di Sendai, quando l'acqua si è ritirata, sono stati trovati 300 corpi. Una nave con un centinaio di persone a bordo è stata travolta e la polizia nipponica parla anche di un treno disperso con 100 persone in servizio sull'area costiera. 

CROLLA DIGA - 16:50 - Una diga nella prefettura nord-orientale di Fukushima, in Giappone, ha ceduto e le acque hanno travolto le case a valle. La polizia nazionale, intanto, ha reso noto il nuovo bilancio delle vittime: i morti sono 110 e i dispersi almeno 350. Il ministero della Difesa nipponico ha annunciato che nella zona saranno inviati 300 aerei e 40 navi per i soccorsi delle vittime. 

NUOVE SCOSSE - Il capo di gabinetto del governo giapponese, Yukio Edano, ha chiesto alla popolazione di tenersi pronta ad affrontare scosse di assestamento e tsunami altrettanto violenti di quelli che hanno colpito il nord-est del Paese. 

LE COMUNICAZIONI - A Tokyo, a 370 km di distanza dall'epicentro, i crolli sono stati limitati, ma anche nella capitale si contano i morti. Molte persone hanno riportato lesioni in seguito al crollo del tetto di una scuola, dove era in corso una cerimonia di consegna dei diplomi alla quale stavano partecipando circa seicento studenti. Sempre nella capitale è stato chiuso l'aeroporto di Narita. Uno dei principali aeroporti di Tokyo, quello di Ibaraki che si trova 80 chilometri a nord-est della capitale, è stato chiuso a seguito del crollo di un'ampia parte del tetto. Bloccati i treni ad alta velocità e le raffinerie: in quella di Ichihara si è sviluppato un incendio, nel porto si sono innescati almeno sei focolai. L'antenna della Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse. La rete di telefonia cellulare è saltata, e anche le comunicazioni telefoniche attraverso le linee fisse sono molto difficili, ha resistito però l'infrastruttura Internet, tramite la quale la gente continua a scambiarsi informazioni in tempo reale. Le fornitura di energia elettrica è saltata in un'ampia parte dell'area di Tokyo: circa 4 milioni di abitazioni sono rimaste senza luce. Un'onda ha anche inondato l'enorme parcheggio del parco divertimenti di Disneyland.

EMERGENZA NUCLEARE - Intanto è emergenza nucleare attorno a una centrale a Fukushima. L'ha affermato la televisione pubblica nipponica Nhk. L'ente che gestisce la centrale ha spiegato che il sistema di raffreddamento del reattore è andato in panne. Il governo di Tokyo ha deciso di dichiarare la situazione di emergenza sull'energia nucleare anche se, assicura, finora non ci sono fughe radioattive. Le autorità giapponesi hanno comunque emesso un ordine di sgombero per 2 mila abitanti della zona.

SENDAI - Le immagini e le notizie più impressionanti arrivano dal porto di Sendai, dove si è abbattuta la più forte onda di maremoto. L'acqua si è spinta fino a 5 chilometri all'interno. Quando si è ritirata sono rimasti sulla spiaggia da 200 a 300 corpi. Nell'area quasi tutte le case sono state in qualche modo colpite. L'esercito ha provveduto a evacuare i 60-70 mila residenti spostandoli in rifugi di fortuna. Sendai, capoluogo della prefettura di Miyagi, ha una popolazione di circa un milione di persone ma solo quelle che vivono lungo la costa sono state direttamente colpite dall'onda anomala. La pista dell'aeroporto è stata invasa dalle acque. L'onda ha investito auto, case e macchinari per l'agricoltura. In molte case si sono sviluppati incendi, probabilmente causati dello scoppio dei tubi del gas. A Miyagi, capoluogo dell'omonima prefettura, l'acqua dal mare si è riversata all'improvviso nelle strade, trascinando via auto e cartelloni pubblicitari. Il porto si è riempito di carcasse di veicoli. Una grande esplosione è avvenuta in un complesso petrolchimico a Shiogama, un sobborgo nei pressi di Sendai. Immagini diffuse dalla televisione mostrano fiamme alte decine di metri che avvolgono l'impianto.

IL PREMIER - I danni sono stati subito definiti «considerevoli» dal governo nipponico, il quale per prima cosa ha assicurato che non ci sono state fughe di radiottività dalle centrali atomiche. Il primo ministro Naoto Kan ha costituito un'unità per affrontare l'emergenza. Il capo del governo nipponico ha espresso le più «profonde condoglianze a chi sta soffrendo le conseguenze» di questo «fortissimo terremoto» e ha chiesto alla popolazione di continuare a seguire le indicazioni trasmesse televisivamente con tranquillità. Il ministero della Difesa si appresta a mobilitare 300 aerei e 40 navi per i soccorsi. Il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ha dato disposizioni alla struttura diplomatica di accettare aiuti internazionali. Sono 38 le nazioni del mondo che hanno immediatamente offerto aiuto e solidarietà al Giappone. Anche l'Onu ha annunciato che trenta squadre di soccorso sono pronte a partire. L'ambasciatore italiano a Tokyo, Vincenzo Petrone, ha reso noto che «non ci sono notizie di italiani coinvolti a Tokyo e non ci sono stranieri interessati dallo tsunami a Sendai». Tokyo, ha assicurato il diplomatico, «è tranquilla». Stanno tutti bene i 311 componenti dell'orchestra e dello staff del Maggio Musicale Fiorentino che si trovano dagli inizi di marzo a Tokyo per una lunga tournée. Alitalia ha riprogrammato a sabato i voli Roma-Tokyo e Milano-Tokyo.

LE SCOSSE - La prima scossa ha raggiunto magnitudo 8.9, alle 14,46 locali (le 6,46 in Italia) con epicentro a una profondità di 24,4 km a 130 km a est di Sendai, ed è stato seguito da numerose forti scosse di assestamento, quattro delle quali almeno di magnitudo 6,5. La costa nordorientale del Giappone sul Pacifico in passato è stata colpita da terremoti e tsunami e un sisma di magnitudo 7,2 si era verificato mercoledì, seguito da una serie di scosse nella stessa area dove si è verificato il sisma devastante dell'11 marzo. Si pensava che queste scosse avessero scaricato l'enorme energia che si era accumulata nella subduzione della zollla pacifica sotto l'arco-isola del Giappone, invece evidentemente ha attivato una parte della faglia che si è rotta provocando il terremoto di 8,9 gradi. Nel 1933, un sisma di magnitudo 8.1 nella zona provocò la morte di oltre 3 mila persone. La scossa dell'11 marzo è stata la più potente mai registrata nel Sol Levante. Le onde telluriche sono state avvertite distintamente fino a Pechino.

MERCATI - Subito dopo la scossa lo yen ha iniziato a perdere terreno contro il dollaro, arrivando fino a 83,30 da 82,74 prima del sisma. Lo yen ha perso terreno anche contro l'euro a 115,01 da 114,35. Il cross euro-dollaro è a 1,3815. La borsa di Tokyo ha chiuso in forte ribasso. L'indice Nikkei ha lasciato sul terreno l'1,72% a 10.254,43 punti. L'indice aveva comunque già aperto in ribasso dell'1,30%, scendendo sotto quota 10.300 per la prima volta dal 1° febbraio, minato dall'instabilità politica in Medio Oriente.

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Sisma Giappone, evacuazioni per tsunami su costa Usa, Canada

OAKLAND, Stati Uniti - Gli abitati di alcune zone della California settentrionale hanno evacuato le loro abitazioni oggi mentre l'onda anomala provocata dal terremoto in Giappone sta arrivando verso le coste di Stati Uniti e Canada.

Lo tsunami potrebbe raggiungere i 2 metri lungo la costa settentrionale della California, ha detto un portavoce dell'agenzia statale di protezione civile.

Le autorità dell'Oregon hanno consigliato agli abitanti delle aree costiere di evacuare e le scuole lungo la costa verranno chiuse.

Anche il Canada ha diffuso avvisi sullo tsunami per alcune zone della Columbia Britannica. Il governo ritiene che l'onda sarà di basso livello ma che comunque potrà riguardare edifici lungo la costa e creare forti correnti nei porti e isolare aree costiere. Alle amministrazioni locali è stato consigliato di evacuare porticcioli, spiagge e altre aree sotto il livello della marea.

Alle Hawaii - che si trovano a 6.200 km dal Giappone -- le prime ondate di tsunami sono state segnalate sulle spiagge dell'isola di Oahu, ma non ci sono notizie di danni.

Gli aeroporti principali di almeno tre grandi isole -- Maui, Kauai e la grande Hawaii -- sono stati chiusi per precauzione.

Sull'Isola di Pasqua, territorio cileno nel pacifico del Sud, le autorità hanno disposto il trasferimento degli abitanti su zone sopraelevate, per evitare rischi.

A Mazatlan, in Messico, i negozi hanno chiuso nel principale quartiere commerciale e la strada costiera è stata chiusa in vista del possibile arrivo di onde alte fino a 3 metri stasera. Alcuni villaggi sono stati evacuati.