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Eyjafjallajökull (Islanda): il vulcano, le eruzioni e il suo ghiacciaio

Vulcani in IslandaL'Islanda è un'isola dall'aspetto primordiale, uno dei quei pochi luoghi sulla terra che possono darci una idea su come fosse il nostro pianeta nella notte dei tempi, quando la forza endogena dei vulcani regnava un po' su tutta la Terra. L'Islanda è un isola divisa in due dalla grande dorsale medio oceanica. E' un po' come pensare che in queste remote terre Europa e America si incontrino in una perenne lotta di fuoco. In realtà l'isola è proprio tagliata da un imponente sistema di faglie: ad est il lembo della placca europea, ed ovest quella della controparte, la placca americana, in mezzo regnano i vulcani e i paesaggi lunari di una delle zone geologicamente più attive del nostro pianeta.

Tra i vari vulcani islandesi ce ne è uno che recentemente balzato sulle prime pagine dei giornali: si tratta del vulcano Eyjafjallajökull. Se non riuscite a pronunciarlo niente paura, basti sapere che il suo nome significa, Isola-montagna-ghiacciaio, e si tratta di uno strato-vulcano dal comportamento irrequieto. Si trova ricoperto da una calotta di ghiaccio, guardando le foto da satellite si nota a sud-ovest dell'Islanda una piccola calotta di ghiaccio, la meno estesa dell'isola: è appunto quella del Eyjafjallajökull che si estende su di una superficie di “appena” 100 kmq.

Per arrivare in questa regione si compie un relativamente breve percorso dalla capitale Reykjavik, percorrendo la strada principale, la N°1 in direzione ovest. Si superano le località di Selfoss ed Hella, separate dal fiume Pjòrsà nella regione del Suðurland, e quando la statale si avvicina al mare sulla sinistra, verso nord, appare la sagoma del vulcano Eyjafjallajökull, che tocca 1.666 metri di altitudine. Verso ovest segue, ancora più ampia ma meno rilevata, quella del ghiacciaio Myrdals-jokull dove si trova un altro vulcano potenzialmente pericoloso, il Katla, non distante dalla cittadina di Vik. La cittadina più prossima al vulcano Eyjafjallajökull è invece quella di Skógar, anche se invero sarebbe più giusta chiamarla come un piccolo villaggio, considerando la sua popolazione di appena 25 unità.

Storia delle eruzioni

Dopo circa due secoli di quiescenza lo strato-vulcano Eyjafjallajokull è tornato alla ribalta delle cronache nella primavera 2010, quando la su attività eruttiva ha scosso la regione del Suðurland, ma con conseguenze sull'intera Europa, a causa della nube di cenere che a più riprese ha bloccato il traffico aereo con danni enormi all'aviazione civile. Che questo vulcano fosse in grado di produrre grandi quantità di cenere lo si sapeva molto bene dato che nel 1821-1823 le cronache riportano la presenza di ingenti quantitativi di genere prodotti durante la fase parossistica che durò un paio di anni. Un'altra caratteristica di questo vulcano sembra anche il rilascio di quantità significative di fluoro, che durante l'evento del 1821 -1823 determinò poi l'avvelenamento dei pascoli circostanti, con morie di bovini.

Eruzione 2010

Dopo qualche segnale premonitore ed una intensa attività microsismica il 20 marzo 2010 il vulcano Eyjafjallajokull si sveglio dopo 187 anni di silenzioso riposo, aprendo una nuova apertura eruttiva a circa 8 chilometri ad est del cratere principale del vulcano, lungo un percorso escursionistico denominato Fimmvörðuháls, tra i più celebri di Islanda. Questa prima eruzione, sotto forma di una fessura da sfogo, non si verificò sotto il ghiacciaio e per le sue piccole dimensioni non costituì motivo di allarme tra i geologi. Il 14 Aprile 2010 l'eruzione del Eyjafjallajökull riprese dopo una breve pausa, questa volta dal cratere in alto al centro del ghiacciaio, causando inondazioni da acqua e fango di scioglimento (in islandese jökulhlaup) imponendo l'evacuazione di circa 800 residenti dell'area. Questa seconda eruzione ha avuto una natura esplosiva con una intensità dalle dieci alle venti volte più grande di quella precedente iniziata a Fimmvörðuháls. E' stata questa seconda eruzione a gettare imponenti quantità di cenere vulcanica, proprio per il contatto della lava con il ghiaccio, imponendo la chiusura dello spazio aereo sopra molte parti d'Europa.

Tuttavia, il pericolo è che il piccolo vulcano è solo all’inizio della sua attività e che possa dare l’imput, al più potente vulcano Katla, che si trova sotto Myrdalsjoekull. “Questo potrebbe innescare Katla, che è un vulcano insidioso che potrebbe causare danni a livello locale e globale”, ha dichiarato Pall Einarsson, presso l’Università d’Islanda. All’inizio del mese di marzo, si sono registrati tremori, intorno a Eyjafjallajokull, ma la previsione precisa di un’eruzione vulcanica è veramente difficile, anche con le apparecchiature ad alta tecnologia a disposizione dei geologi islandesi. Ora che è successo,  l’unica base per la previsione è che non ha un bell’aspetto.”Eyjafjallajökull ha sprigionato la sua energia solo tre volte negli ultimi mille anni”, ha riferito il dottor McGarvie, “nel 920, nel 1612 e tra il 1821 e il 1823. E ogni volta si attivò Katla. La probabilità che Katla venga innescato, si potrà conoscere in poche settimane o in pochi mesi”. Un'eruzione del Katla, cosa che causerebbe ben più gravi inondazioni a causa di scioglimento dei ghiacci e invierebbe massicci pennacchi di cenere con conseguenze molto gravi sul trasporto aereo europeo. Dato che l'ultima eruzione del Katla risale al 1918 e che di solito erutta con una frequenza di circa 80 anni, il rischio di una nuove fase eruttiva è assolutamente realistico.

Vulcani in Islanda

Questo è un grafico che in teoria misura la situazione a livello di terremoti del KATLA un vulcano molto ma molto più pericoloso di quello che ora sta creando problemi ad un continente intero. Purtroppo “sembra” che questo temibile vulcano stia dando piccoli segnali di risveglio.