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Dall'Islanda l'allarme per una nuova eruzione che potrebbe minacciare i cieli europei

Vulcano Grímsvötn

01/11/2010

Una nuova eruzione minaccia i cieli di tutta Europa. A sei mesi dal caos nei cieli per l'eruzione del vulcano Eyjafjoll un altro vulcano islandese, il Grimsvotn, potrebbe essere protagonista di una nuova eruzione. La segnalazione arriva dai geologi dell'isola nord europea preoccupati per l'aumento della portata d'acqua di un corso d'acqua proveniente dal ghiacciaio soprastante.

A lanciare l'allarme è il geofisico Gunnar Gudmundsson secondo il quale cresce «il livello dell'acqua proveniente dal vulcano sub-glaciale Grimsvotn, e la situazione potrebbe cambiare nei prossimi giorni, ma anche mesi o anni».

Secondo quanto detto a Swissinfo.ch dal geologo Thorunn Skaftadottir, l'eruzione potrebbe invece avvenire «tra qualche giorno» anche perché nelle ultime 48 ore è stata registrata una forte attività sismica nella regione.

 

Aggiornamento 02/11/2010

Secondo gli esperti tra pochi giorni il vulcano potrebbe entrare in eruzione e causare, di conseguenza, un nuovo stop dei voli in europa. Geologi, vulcanologi e meteorologi sono concordi nell'affermare che alcuni segni sembrano non lasciare spazio a dubbi. Il livello del fiume Gigja è triplicato nel corso della notte tra il 31 ottobre e il primo novembre. Fatto non di poco conto se si considera che il Gigja è il corso d'acqua che scende dal Vatnajökull, il ghiacciaio più grande d'Europa, sotto il quale si trova proprio il cratere del Grimsvötn nel sud-est dell'Islanda. Nelle ultime 48 ore, poi, i sismografi hanno registrato un'intensa attività sismica, con tre importanti scosse comprese tra 2,7 e 4 gradi Richter.

Secondo gli esperti, tuttavia, un'eventuale nube di cenere dovrebbe essere di volumi inferiori rispetto a quella verificatasi nella primavera scorsa. Nel frattempo le autorità islandesi hanno fatto sapere che è difficile valutare eventuali problemi per il traffico aereo, "dipende se ci sarà un'eruzione di lava o una nube di ceneri come per l'Eyjafjallajokull".

22/05/2011

Si riattiva il vulcano Grimsvotn
chiuso spazio aereo per 220 km

E' il più grande dell'isola e da ieri emette fumo bianco, una colonna che al momento raggiunge i 15 km. Un anno fa la ripresa dell'attività dell'Eyjafjallajokull mise in ginocchio il trasporto aereo con danni per milioni di euro. Un'eventualità che gli esperti scongiurano: "Sono ceneri di tipo diverso". Ma potrebbero arrivare in Francia e Spagna.

REYKJAVIK - E' il più grande vulcano dell'isola, situato sul Vatnajokull, il più grande ghiacciaio dell'Islanda. E dai ieri, il temibile gigante Grimsvotn ha ripreso l'attività eruttiva e iniziato a emettere una densa colonna di fumo bianco, che ha raggiunto i 15 chilometri di altezza. Uno scenario che riporta la memoria alla ripresa dell'attività del vulcano Eyjafjallajokull, sempre in Islanda, che ha gettato nel caos il traffico aereo europeo per oltre un mese, causando danni per quasi 5 miliardi di dollari. C'è la preoccupazione che, se l'eruzione continuerà con questa entità, la nube di cenere raggiungerà entro venerdì Gran Bretagna, Francia e Spagna. Per quanto riguarda Grimsvotn, la situazione non sembra così delicata: "Il fumo è a una quota a cui transitano anche i corridoi aerei e le adeguate misure di sicurezza sono state adottate per tutti i velivoli che percorrono lo spazio aereo islandese", ha spiegato il portavoce dell'Isavia, Hjordis Gudmundsdottir. Ma le autorità islandesi hanno imposto una no fly zone di un raggio di 120 miglia nautiche, 220 chilometri attorno al vulcano. Una procedura di routine in caso di fenomeni di questo genere.Per ora, Eurocontrol, l'Ente per il controllo e la gestione del traffico aereo europeo riferisce che la vicenda non ha impatto sul traffico aereo europeo e transatlantico. Anche Gudjon Arngrimsson, direttore per le comunicazioni della compagnia di bandiera Icelandair, ha escluso he l'eruzione possa provocare "problemi di qualsiasi genere" al traffico aereo da e per l'Islanda. Un aereo della guardia costiera islandese effettuerà quanto prima una ricognizione attorno all'area del vulcano. Rispetto a Eyjafjallajokull, Grimsvotn emette ceneri diverse e meno preoccupanti.  "L'evento dello scorso anno aveva un carattere eccezionale, le ceneri dell'Eyjafjallajokul erano molto fini, quelle del Grimsvotn sono invece più grezze e destinate a precipitare al suolo assai più rapidamente", spiega Pall Einarsson, un geofisico dell'Università dell'Islanda. L'ultima attività eruttiva del Grimsvotn risale al 2004 e il nuovo fenomeno per gli esperti non costituisce una sorpresa. Ma gli istituti meteo avvisano che se l'eruzione proseguirà con la stessa intensità di oggi, la cenere potrebbe raggiungere entro la tarda mattinata di martedì prossimo il cielo della Scozia ed entro giovedì quelli della Gran Bretagna, del nord della Francia e del nord della Spagna.

25/05/2011

Sembra placarsi la furia del vulcano islandese Grimsvoetn, che da sabato scorso ha riversato nei cieli d'Europa ceneri e polveri: secondo i vulcanologi, dalle 4 del mattino ora italiana l'attività eruttiva è in apparenza cessata, e dalle 5 nessun pennacchio di fumo si è più innalzato all'esterno del cratere. Gli esperti avvertono però che è ancora presto per ritenere l'eruzione completamente conclusa, e comunque nel frattempo l'immensa nube grigia lanciata nell'atmosfera dal Grimsvoetn, il più grande vulcano d'Islanda, ha proseguito il suo ondivago percorso verso sud-ovest, raggiungendo in particolare la Germania, dove nel giro di poche ore sono stati chiusi diversi aeroporti e cancellati circa settecento voli, in pratica uno ogni dieci. Per ore sono rimasti forzatamente inattivi i due scali berlinesi e quelli di Amburgo e Brema, mentre non si sono verificate conseguenze negative sul traffico da e per Dusseldorf, Francoforte sul Meno e Monaco di Baviera.

La nube transiterà infatti solo sulla parte più settentrionale del Paese, dalla quale dovrebbe allontanarsi del tutto in serata. La pur temporanea chiusura ha avuto peraltro ripercussioni a largo raggio: in Spagna sono per esempio stati annullati decine di voli che prevedevano coincidenze con quelli in Germania. Siamo comunque ben lungi dall'emergenza massima che si registrò poco più di un anno fa in Europa, e di riflesso nel resto del mondo, a causa dell'eruzione di un altro vulcano islandese: l'Eyjafjoell che, pur avendo dimensioni assai più ridotte rispetto al 'confratello' Grimsvoetn, rimase attivo per settimane e provoco' la chiusura dell'intero spazio aereo europeo per ben sei giorni consecutivi, provocando danni economici pari nel complesso a 1,28 miliardi di euro.

In giornata la Danimarca è lentamente tornata alla normalità, cominciando dalla notte scorsa, mentre ancora chiuso rimane una parte dello spazio aereo sulla Groenlandia. Situazione sotto controllo anche in Gran Bretagna, dopo i forti disagi sofferti ieri dal traffico aereo, soprattutto in Scozia. L'enorme nuvola di cenere potrebbe ora spostarsi sulla Polonia, ma nel frattempo ha creato i primi disagi pure in Italia. La chiusura degli aeroporti tedeschi ha infatti provocato la cancellazione di due voli nello scalo bergamasco di Orio al Serio: quello che sarebbe dovuto partire per Amburgo e Lubecca, e il relativo collegamento di ritorno.